Una lapide in via Mazzini a teatro (regia Carlo Varotti)

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Una lapide in via Mazzini
Dal racconto di Giorgio Bassani

Adattamento teatrale e regia di Carlo Varotti
Regia tecnica e musiche: Alessandro Pirotti

Interpreti:
Sabrina Bordin
Carlo Varotti
Voci fuori campo:
Saverio Mazzoni
Roberto Scaglianti

Il lavoro, ispirato a un racconto tratto dalla Cinque storie ferraresi di Bassani (1956), parla di un ebreo
ferrarese, Geo Josz, reduce dal campo di concentramento di Buchenwald, che – tornato a casa alcuni mesi
dopo la fine della guerra – trova in città una lapide che contiene il suo nome tra quelli degli ebrei ferraresi
morti nei lager nazisti.
La sua drammatica, ma nel contempo grottesca, condizione di morto vivente, lo spinge a farsi testimone della
tragedia immane dell’olocausto; ma anche a scontrarsi con la voglia di dimenticare dei suoi concittadini, che
vivono la sua presenza con un oscuro e indeterminato disagio.
Il racconto di Bassani propone così una meditazione in cui il tema della sofferenza del sopravvissuto si
annoda con quello della memoria, come dovere civile e prima ancora umano.
Un dovere la cui necessità è tanto più urgente di fronte a recenti e inquietanti episodi di cronaca italiana e
internazionale, che indicano il ritorno di ideologie e furori (dall’antisemitismo alla prevaricazione totalitaria
nazifascista) che sembravano definitivamente tramontati dall’orizzonte europeo.
Lo spettacolo avrà una durata di 70 minuti.