Galleria fotograficaDagli archivi RCS "Chi corre dietro al pubblico, vuol dire che dentro di sé non ha niente", da "In risposta". Nella foto Giorgio Bassani ritratto nella sua casa di Roma (Archivio Rcs) "La poesia è delle anime vergini, degli angeli, di chi crede. Naturalmente noi non viviamo più all'età d'Omero, e quindi ci è difficile trovare qualcosa in cui credere. Ma a ogni modo, per essere poeti bisogna tornare a una necessaria condizione d'ingenuità", da "Da una prigione". Nella foto lo scrittore con Liliana Bonfatti e Cosetta Greco a Roma nei primi Anni '50 (Archivio Rcs) "Per ciò che mi riguarda, non ho ambizioni letterarie di tipo balzachiano. Non mi importa niente di dare un quadro generale della nostra società. Vorrei poter scrivere qualcosa che si avvicinasse al lirismo e alla tensione narrativa dei Malavoglia, di Senilità e soprattutto di "The Scarlet Letter" di Hawthorne: libro che non posso rileggere senza provare, ogni volta, la più violenta commozione", da "In risposta" (Archivio Rcs) Nella foto con Pier Paolo Pasolini al Premio Strega del 1956, che lo incorona vincitore con il romanzo "Cinque storie ferraresi" (Archivio Rcs) "Sì. Proprio il consistere del minimo, del pressoché inesistente accanto al sublime, mi fa sperare d'avere scritto dei libri che, in qualche modo, abbiano a che fare con la vita, con la vita nella sua realtà, e quindi con la poesia", da "In risposta" (Archivio Rcs) Ancora al premio Strega del 1956 con Anna Garofalo e Maria Bellonci (Archivio Rcs) "La vita è musicale, si sa. Sui suoi temi fondamentali, sulle sue frasi più intense, non ama indugiare". Dalla prefazione de "Il Gattopardo" (Archivio Rcs/Duilio Pallottelli ed Evaristo Fusar) A proposito del capolavoro "Il giardino dei Finzi Contini": "Da molti anni desideravo scrivere dei Finzi Contini - di Micòl e di Alberto, del professor Ermanno e della signora Olga - e di quanti altri abitavano o come me frequentavano la casa di corso Ercole I d'Este a Ferrara, poco prima che scoppiasse l'ultima guerra. Ma l'impulso, la spinta a farlo veramente, li ebbi soltanto una domenica d'aprile del 1957" (Archivio Rcs/Duilio Pallottelli ed Evaristo Fusar) A chi gli chiede se i protagonisti del romanzo siano reali o immaginari, Bassani risponde così: "[...] i Finzi Contini e i personaggi descritti nel romanzo, possiamo dire che sono a metà tra la realtà e l'immaginazione. Caratteri autentici, attribuibili a persone vere, si mischiano a caratteri immaginari, scaturiti dalla mia fantasia. Anche se fosse esistita, Micòl sarebbe pur sempre una proiezione di me" (Archivio Rcs) Lo spunto per i protagonisti del romanzo non viene, però, dalla realtà ferrarese: "I Finzi Contini in verità derivano da una famiglia aristocratica romana, i Caetani di Sermoneta, e i luoghi che mi hanno ispirato l'ambientazione del romanzo sono il parco che questi nobili possiedono a Ninfe, vicino a Latina e l'orto botanico di Palazzo Corsi, dietro le Logge di Raffaello, a Trastevere" (Archivio Rcs) Un ritratto di Bassani nella sua casa di Roma a fine anni '50 (Archivio RCS) E Bassani non risparmia critiche alla trasposizione cinematografica di Vittorio De Sica: "Il film non è credibile, non è attendibile. L'ambiguità del romanzo è dovuta ad una precisa persuasione. D'altra parte se avessi saputo una vicenda di questo tipo, non l'avrei raccontata" (Archivio Rcs) Giorgio Bassani a spasso per Roma negli Anni '60 (Archivio Rcs/Duilio Pallottelli ed Evaristo Fusar) A proposito dell'impegno come presidente di Italia Nostra per la salvaguardia del patrimonio artistico e ambientale italiano: "Non siamo come i Verdi, noi. Ci guardiamo bene dal sognare che l'Italia e il mondo tornino indietro, verso la civiltà agricolo-forestale da cui tutti proveniamo. Vogliamo però che la civiltà tecnologico-industriale, di cui facciamo parte, la smetta di tentare di convincere il mondo che è opportuno l'avvento di un'epoca di consumatori-consumati. Noi siamo diversi, vogliamo che gli uomini continuino a essere uomini", da "I trent'anni di Italia Nostra" (Archivio Rcs/Duilio Pallottelli ed Evaristo Fusar) Bassani e Mario Soldati al premio Viareggio del 1962, che incorona miglior romanzo "Il giardino dei Finzi Contini" (Archivio Rcs) Oltre alla scrittura e all'impegno verso il patrimonio artistico italiano, Giorgio Bassani ha avuto una breve esperienza di vicepresidente della Rai nel 1964 ed è stato docente all'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico (Archivio RcsAl Premio Campiello del 1969: Sylva Koscina si congratula con Giorgio Bassani, vincitore con "L'airone" (Archivio Rcs) Al Premio Campiello del 1969: Sylva Koscina si congratula con Giorgio Bassani, vincitore con "L'airone" (Archivio Rcs) Con Maria Bellonci, ideatrice del Premio Strega, a fine anni '60 (Archivio Rcs) Un ritratto dello scrittore negli anni '70 (Archivio Rcs) "Nella vaghezza, nell'imprecisione, nella riluttanza a dire "Io" che ha la letteratura del '900, e non senza motivo, spero di aver riconquistato il diritto di dire "Io", dopo il Romanticismo, il Decadentismo e così via" (Archivio Rcs) Album di famiglia 1993, 7 maggio a Ferrara con la figlia Paola (1) 1963 a Cortina con moglie e amici 1970 a bologna con, laurea della figlia ppaola Giorgio e 1956. Giorgio e Valeria con i figli Paola ed Enrico Ritratto di Giorgio Bassani NEL GIARDINO DI CISTERNA DEL FOLLO 1 CON A.M. STUCKER BASSANI FOTO CASELLI NIRMAL 1995 al tennis club Marfisa Altre foto d'epoca La casa a Maratea