Call for papers: L’antichità «gentile». La ricezione dell’antico nella cultura dell’ebraismo italiano moderno

Fondazione G. BassaniConvegni, News dalla Fondazione

Si riporta di seguito la cfp del convegno L’antichità «gentile». La ricezione dell’antico nella cultura dell’ebraismo moderno, organizzato da Giacomo Loi e da Martina Piperno, che si terrà il 19 marzo 2022 a Parigi, presso Paris 3-Sorbonne Nouvelle.

Da qualche decennio il rapporto tra l’antichità classica e la cultura ebraica moderna è stato oggetto di numerose indagini, tanto puntuali che di ampio respiro. Riandando al quesito tertullianeo Quid ergo Athenis et Hierosolymis? il magnum opus dell’israeliano Yaakov Shavit, Athens in Jerusalem (1997), ha posto il rapporto dialettico tra il giudaismo e l’ellenismo come chiave interpretativa e motore della formazione dell’ebreo moderno, come risultato dell’apertura dell’Haskalah, l’Illuminismo ebraico, alla cultura laica europea. Più di recente, nel suo Socrates and the Jews (2012) Miriam Leonard ha indagato il rapporto tra l’ellenismo, ancora una volta, e il pensiero di alcuni intellettuali ebrei di rilevanza europea (Moses Mendelssohn, Karl Marx, Sigmund Freud), un tema già toccato nel suo precedente Athens In Paris. Ancient Greece and the Political in Post-War French Thought con speciale attenzione a Jacques Derrida. In Between Athens and Jerusalem (2018) Nurit Yaari, pur indagando il ristretto ambito del teatro israeliano, ha visto nella tradizione drammatica greca un necessario punto di riferimento e ispirazione per la creazione, sostanzialmente ex novo, di un teatro ebraico. La presenza di tracce antiche nella cultura degli ebrei europei dell’Otto-Novecento, segnatamente in quella tedesca, russa e francese, è stata spesso sottoposta ad indagine, specie per quanto riguarda figure come Heinrich Heine, Sigmund Freud, Franz Kafka, Osip Mandel’štam, Simone Weil, Rachel Bespaloff, Erich Auerbach, Iosif Brodskij.

Nell’ambito della cultura ebraica italiana, mentre il Rinascimento è stato indagato con particolare cura a partire da ricognizioni come quella di Moses Shulvass (The Knowledge of Antiquity among Italian Jews, 1948) in quanto momento di convergenze culturali, uno sguardo d’insieme sul rapporto tra la cultura classica e la cultura ebraica dei secoli più recenti sembra mancare: anche nell’ambito di sguardi di respiro europeo, come quelli di Shavit e Leonard, l’Italia dei secoli XIX e XX appare del tutto assente; nel suo recente Novecento scritturale (2016), Sonia Gentili trova nella Bibbia un punto di incontro tra la cultura italiana, ebraica e non, con l’antichità veterotestamentaria e classica. D’altra parte, l’interesse degli studiosi già citati per il rapporto tra l’antichità classica e l’ebraismo si è concentrato sul solo ellenismo, mentre la cultura romana è stata esclusa. Il problematico rapporto tra Atene e Gerusalemme sembra aver messo a tacere l’altrettanto problematico dilemma tra Roma e Gerusalemme.

Eppure, alcune tra le pagine più note e pregnanti della letteratura degli ebrei italiani del Novecento sono popolate di riferimenti all’antichità classica, greca e romana, e anche non classica: in Cristo si è fermato ad Eboli Carlo Levi riflette sul mito di Enea come mito imperialista e distruttivo sullo sfondo della questione meridionale e della guerra fascista in Etiopia; Primo Levi dialoga a distanza con Dante e Ovidio (cfr. Cinelli-Gordon 2019); Umberto Saba consacra ad alcune figure del mito classico la sua collezione Mediterranee; Giorgio Bassani comincia dalla necropoli etrusca di Cerveteri il suo cammino nella memoria dell’ebraismo prima della Shoah, e la sua Micòl può essere ricondotta alla figura archetipica della Kore. Numerosi furono gli studiosi ebrei che si dedicarono allo studio dell’antichità (tra i quali, per citare alcuni esempi illustri, Medea Norsa, Doro Levi, Arnaldo Momigliano, Piero Treves, Edoardo Volterra e Mario Attilio Levi) mentre altri intellettuali ebrei guardavano alle pagine classiche come chiave interpretativa del passato e del presente, come, in maniera diversa, Carlo Michelstaedter, Emilio Sereni e Furio Jesi, o prestavano la propria vena poetica alla traduzione della letteratura classica, come Giovanna Bemporad con Omero e Virgilio. È specialmente nell’ultimo decennio che numerosi studi italiani si sono concentrati su singoli intellettuali e scrittori e il loro rapporto con l’antichità classica e non classica (Audano, Cazzola, Cravero, Gentili, Losacco, Piperno, Tatasciore, Vallortigara).

Sulla scorta di tali studi, la conferenza L’antichità «gentile». La ricezione dell’antico nella cultura dell’ebraismo italiano moderno vuole tracciare le prime linee di una mappatura globale del rapporto degli scrittori ed intellettuali ebrei italiani con l’antichità. Mentre l’espressione ‘antichità pagana’ raggrupperebbe bene diversi mondi antichi, quello greco-romano e altri non classici come quello etrusco, dal punto di vista della cultura cristiana, la formula ‘antichità gentile’ vuole suggerire uno sguardo propriamente ebraico su un passato ‘altro’, non ebraico, diverso da quello biblico e della storia ebraica. Questa prima mappatura intende mettere in luce 1) la presenza dell’antichità ‘gentile’, nelle sue varie declinazioni, nella cultura ebraica italiana; 2) i caratteri specifici di tale presenza, come temi, autori antichi e moderni, canali, significato ideologico, identitario o polemico; 3) come tali caratteri siano influenzati dalle particolarità della cultura italiana in generale e della cultura ebraica italiana in particolare rispetto alle altre culture ebraiche nazionali dei secoli XIX e XX.

La conferenza si terrà alla Université Paris 3 – Sorbonne Nouvelle il 19 marzo 2022. A seconda delle condizioni sanitarie e delle necessità dei partecipanti, la conferenza potrà essere virtuale o in formato ibrido. Le lingue ammesse sono l’italiano, il francese e l’inglese. Le proposte di paper di 20 minuti, di massimo 300 parole, e una nota bio-bibiliografica di circa 100 parole, dovranno pervenire entro il 15 novembre 2021 agli indirizzi email giacomo.loi@jhu.edu e antichita.gentile@gmail.com. Si prega di includere nome, affiliazione e titolo dell’intervento nell’email. La decisione finale verrà comunicata entro il mese di novembre

https://www.academia.edu/54653662/Lantichità_gentile_La_ricezione_dellantico_nella_cultura_dellebraismo_italiano_moderno